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ANCHE LE MURA DI FUCECCHIO SONO STATE SEPOLTE
Verso le ore 16, quando da pochi minuti ero rientrato a
casa, squillò il campanello del telefono.
Sollevai la cornetta e non ebbi nemmeno il tempo di
pronunciare la parola “Pronto”:
- Ciao, ciao, Ciao, Mario!
Non poteva essere che Margherita.
- Ciao, Margherita. Dimmi.
- Mi piacerebbe sapere qualcosa sulla fine delle mura che
circondavano tutto il paese di Fucecchio nel 1300. Come
mai non c’è più niente di queste mura? E poi, scusami, ti
volevo chiedere se esistono delle immagini che possono
farci vedere con esattezza tutta la cinta muraria che
chiudeva Fucecchio. Ti ho chiesto troppo?
- Questa volta sarai accontentata e non avrai bisogno di
usare il cellulare magico.
- Ma come sarà possibile tutto questo?
- Sarà semplicissimo. Collega il tuo computer su Internet
e metti in funzione la tua telecamerina. Non appena sarai
pronta collegati con il mio computer ed io ti farò vedere
quello che desideri e potrò darti a viva voce tutte le
informazioni di cui sono a conoscenza. Ciao, Margherita.
- Ciao, Mario. Grazie, grazie, grazie.
Cinque minuti dopo
Dopo soli cinque minuti i nostri due computer, tramite
Skype, erano già collegati audiovisivamente.
Sul mio schermo vedevo il volto di Margherita, sorridente,
gli occhi resi incredibilmente vividi e luminosi dalle
microscopiche pagliette dorate che ne esaltavano la
brillantezza ma anche la espressività e la tensione in
essi accesa dalla curiosità di vedere le immagini della
cinta muraria che circondava il paese di Fucecchio nel
1300.
- Margherita, io sono pronto. Adesso ti mostrerò
l’immagine di Fucecchio circondato dalle mura nelle quali
erano state aperte 9 porte sormontate da torri. Eccola.

Mostrai subito alla ragazza polacca innamorata di
Fucecchio questa immagine che avevo trovato sulla rivista
Archeologia viva del bimestre gennaio-febbraio del 1995.
-Che bella, che bella, che bella!
-Adesso, Margherita, cerca di seguirmi e così potrai
vedere con chiarezza la cinta muraria e le porte in essa
aperte con le torri sovrastanti. Lo vedi in basso il fosso
dell’acqua, dove adesso troviamo Corso Matteotti?
- Sì,sì,sì!
- Portati alla sua estrema sinistra. Lì c’è la torre posta
sopra la porta Bernarda contrassegnata col numero 28. Sul
retro di questa torre vedi il primo tratto della cinta
muraria che si conclude alla torre n. 29 dove si trova la
Porta Gentile. Sul retro della torre n. 29 c’è un altro
tratto della cinta che si conclude di fianco alla torre
che protegge la Porta Celli o Porticciola contrassegnata
col n. 30. L’altro tratto di muro si incolla alla torre n
.31 che sovrasta la porta di S. Andrea. Da qui la cinta si
congiunge lungo l’attuale via Franco Bracci con la porta
al Noce sovrastata dalla torre n.32. Un lunghissimo tratto
di muro congiunge porta al Noce con la Porta della Valle
contrassegnata con il n. 33. Dalla torre di Porta della
Valle il muro castellano va a congiungersi con il muro di
cinta della Rocca: vedi le torri contrassegnate con il n.
34 e n. 35 che vedremo a parte.
Al muro di cinta della Rocca si attacca l’altro tratto
della cinta muraria del paese che si attacca alla torre n.
36, quella della Porta Raimonda. Dalla torre della porta
Raimonda si diparte ultimo tratto della cinta muraria che
tocca la porta di Borghetto (n. 37), quella di Gattavaia
(n. 38) e che va a congiungersi con un lato della torre di
Porta Bernarda contrassegnata come abbiamo già visto con
il n. 28. Tu puoi veder bene i ponti levatoi di queste tre
ultime porte.
Cara Margherita, di tutta questa cinta muraria rimane
soltanto il pezzo di muro del Poggio Salamartano. Delle
nove torri non ne è rimasta in piedi nemmeno una.
Ed ora, carissima Margherita, ti mostrerò una pianta di
Fucecchio con l’area della Rocca fiorentina (fortezza)
contrassegnata col colore verde e risalente al 1330.

Della Rocca fiorentina realizzata fra il 1322 ed il 1330
sono sopravvissute tutte e quattro le torri: quella più in
basso che è la torre del castello dei feudatari cadolingi;
quella del centro, la pagliaiola e la torretta posta sopra
la porta fiorentina che qui non si vede.
Ora ti mostrerò il castello dei feudatari cadolingi
(986-1113) che fondarono Fucecchio e che si trovava
proprio nell’area dove dal 1322 al 1330 venne costruita la
rocca.

Del castello feudale dei cadolingi è rimasta in vita
soltanto la torre che in seguito venne chiamata Grossa. Di
tutto il resto messo in evidenza dall’immagine non è
rimasto niente.
- Mario, io ti ringrazio, però vorrei sapere come mai le
due torri più grandi della Rocca si presentano squarciate
nelle loro parte alta.
- Cara Margherita – spiegai – nell’estate del 1944 la
guerra passò anche da Fucecchio. L’area del nostro Comune
fu zona di guerra per 44 giorni. Non si contarono le
cannonate che piovvero nel capoluogo e nelle frazioni.
Alcune di questa cannonate colpirono anche le due torri
più grandi della Rocca.
- E perché non le avete riparate? – mi chiese Margherita.
- Ce lo ha proibito la Soprintendenza alle Belle Arti.
Soddisfatta?
Margherita non rispose alla mia domanda. Si limitò a
precisare:
- Chissà come sarebbe stato caratteristico Fucecchio se
avesse conservato le sue mura e le sue nove torri!
Peccato, peccato, peccato!Ciao, ciao, ciao. E grazie,
grazie, grazie.
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