la FUCECCHIO che non c'è più

 

<14> LA FONTANA MONUMENTALE

Dopo aver visitato le aule-laboratorio realizzate nel Palazzo Pretorio e destinate al Liceo scientifico, condussi Margherita al centro della Piazza Vittorio Veneto. Le dissi:
- Prova a chiamare la Piazza e chiedile cosa ci misero in questo punto nel 1838.
Margherita non se lo fece ripetere due volte. E la Piazza:
- Ciao, Margherita. Cosa desideri sapere?
- Che cosa c’era in questo punto nel 1838, cioè 174 anni fa?
- C’era una fontana monumentale. Era molto bella, ma soprattutto molto comoda per gli insuesi. A quel tempo l’acqua non arrivava nelle case. Tutti dovevano andare a procurarsela ai pozzi e alle rare pompe. Inoltre dovevano portarsela in casa con secchi, brocche e “mezzine”. Non esistevano neppure le taniche. Di fontane pubbliche ce n’erano una o due soltanto. Questa fontana oltre che monumentale era anche magica per quei tempi: c’erano addirittura tre cannelle. Per attingere l’acqua bastava girare il rubinetto. Non c’era bisogno di pompare o di tirare su la corda dal pozzo.
Gli insuesi erano contentissimi. Donne, ragazzi e ragazzine venivano qui con i secchi vuoti, in un amen li riempivano e li riportavano a casa pieni d’acqua.


Nelle storie belle c’è sempre un MA. Ed eccovi il primo.

- I venditori del mercato settimanale che si svolgeva soprattutto in questa piazza cominciarono a bofonchiare. Quella fontana monumentale rubava troppo posto alle bancarelle. Inoltre il passaggio di persone con secchi vuoti e pieni d’acqua disturbava non poco le persone interessate a fare degli acquisti presso le bancarelle. Insomma, cara Margherita, i venditori cominciarono a lamentarsi con il sindaco:
“Quella bella fontana ci ruba del posto prezioso. Signor sindaco, quella fontana ci ruba anche diversi clienti a causa del passaggio continuo di persone con i secchi vuoti e pieni. Faccia qualcosa, per piacere! Collochi qualche fontana in altri punti del paese alto per liberarci dalla processione dei portatori d’acqua.”
- E il sindaco che cosa fece? – chiese Margherita.
- Niente. Sembrava essere sordo a quelle richieste.
- E allora?
- Allora si mossero i preti. E quando si muovono loro, la musica cambia davvero.
- E perché si mossero?
- A te lo posso dire perché sei un’adulta e penso che non ti scandalizzerai per quello che sto per rivelarti.

Il secondo MA

- Dimmi, dimmi, dimmi, carissima Piazza. Mi fai morire dalla curiosità – intervenne Margherita.
- Alla fontana monumentale si davano convegno le “donnine”. A causa di questi convegni ci scappò anche qualche processo nella nostra Pretura che allora si trovava nel Palazzo Pretorio. I preti si mostrarono scandalizzati e gridarono al sindaco: “La storia delle donnine deve finire alla svelta. E non faccia il finto sordo. Se questi fatti verranno conosciuti anche nei comuni vicini, si griderà allo scandalo! E ne andrà di mezzo lei. Si muova, e subito, signor sindaco.
- E allora? – chiese ancora Margherita.
- Questa volta il sindaco si mosse e in sordina fece sparire in un amen la bella fontana monumentale. Mia cara Margherita, desidero farti una confidenza? Posso?
- Ma diamine che puoi!
- Pochi hanno capito che al centro delle piazze non devono essere collocati dei birilli siano essi statue o fontane. Le piazze devono essere libere, intere. Vi si deve poter circolare in ogni direzione. Nel 1799, il 4 maggio, i filofrancesi fucecchiesi vi innalzarono il famoso Albero della Libertà. Quell’albero non ci resistette nemmeno 24 ore! Fattelo raccontare da Mario questo fattaccio. Non puoi lontanamente immaginare quanto costò al Comune di Fucecchio quell’albero piantato in mezzo alla Piazza e poi abbattuto dagli antifrancesi! Ed anche il monumento ai caduti vi è rimasto soltanto per 71 anni a partire dal 1922. Quando il Comune di Fucecchio acquistò la statua di Eloisa mi vennero i brividi perché i fucecchiesi acculturati non volevano che la statua fosse piazzata nell’area della rocca. Per qualche giorno temetti che la volessero mettere in mezzo a questa Piazza. Meno male che la loro protesta cadde nel vuoto. Ciao, Margherita! E grazie per l’interesse che dimostri per questo paese.
- Ciao, ciao, Ciao, bellissima Piazza!

 


 

FUCECCHIO dai primi del '900
agli anni sessanta


videomontaggio con 220 immagini d'epoca

 

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<1> Dietro le quinte della libreria Eden
<2> La chiesina di S. Giobbe
<3> L'oratorio di S. Rocchino
<4> La chiesa di S. Gaetano e monastero di S. Romualdo
<5> Sotto l'asfalto di Corso Matteotti
<6> Qui c'era la chiesa di S. Giovanni
<7> Anche le mura di Fucecchio sono state sepolte
<8> La casa del 1100 sul Poggio Salamartano
<9> Il teatro dell'Accademia dei Fecondi
<10> Il Teatro Pacini
<11> Piazza V. Veneto: torre dell'orologio e il campanile
<12> La fine del secondo Palazzo Comunale
<13> La chiesa di S. Leopoldo
<14> La fontana monumentale
<15> La fornace D'Andrea
<16> I Seccatoi sono resuscitati
<17> La fornace della calce
<18> Altri due cimiteri
<19> La fornace del Baldacci
<20> Via delle Fornaci
<21> Piazza dell'Ospedale

 



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