5 Scuola toscana della fine del XV, inizi del XVI secolo. L'Adorazione del Bambino con San Giovanneo (tondo). Tempera su tavola.
Già attribuito a Jacopo del Sellaio, il tondo, caratterizzato dal piglio popolaresco del Bambino e dalla schietta qualità delle pennellate, è da assegnare al primo decennio del Cinquecento.
6 Raffaele Botticini (attribuito). L'Annunciazione fra Sant'Andrea e San Francesco. Dipinto su tavola (1513?). Già attribuito a Michele di Ridolfo del Ghirlandaio, è stato poi riferito da Federico Zeri a Raffaele Botticini.
7 Giovanni di Lorenzo Larciani, già "Maestro dei Paesaggi Kress". La Natività tra San Michele Arcangelo, San Clemente Papa, Santa Marta e San Pietro. Olio su tavola.
La tavola fucecchiese ha costituito a lungo una delle opere principali del corpus già attribuito al "Maestro dei Paesaggi Kress", così detto per i paesaggi rappresentati in tre tavolette conservate presso la National Gallery di Washington. Il ritrovamento del contratto col quale la Compagnia della Gloriosa Vergine Maria di Fucecchio affidò l'esecuzione di quest'opera, datata 1523, a Giovanni di Lorenzo Larciani, ha consentito di dare una precisa identità a questa "eccentrica" personalità artistica del primo Cinquecento fiorentino, vissuto dal 1484 al 1527. "Eccentrica" per l'originalità dei cromatismi e la libertà con cui sono atteggiate le figure, come il San Michele dall'ironico sorriso o lo spavaldo San Pietro dall'espressione quasi caricaturale. Notevole il paesaggio sullo sfondo, ravvivato da minute scene di vita quotidiana.
8 Giovanni di Lorenzo Larciani, già "Maestro dei Paesaggi Kress". La Trinità e i quattro Evangelisti. Dipinto su tavola (olio).
Anche questa lunetta, destinata a sovrastare la tavola con la Natività indicata al numero precedente, è dettagliatamente descritta nel contratto con cui, nel 1523, l'opera venne allogata a Giovanni di Lorenzo Larciani.
9 Scuola Fiorentina del terzo decennio del secolo XVI. La Madonna col Bambino in trono fra i Santi Giovanni Battista e Francesco, Bonaventura (?) e Caterina d'Alessandria. Tempera su tavola.
10 Iacopo Chimenti, detto l'Empoli. L'Eterno benedicente. Olio su tavola (1588 circa). La lunetta sovrastava originariamente la pala d'altare con l'Immacolata Concezione tuttora conservata nella chiesa di San Salvatore. Questa notevole opera giovanile dell'Empoli si distingue per la saldezza strutturale e plastica della figura e, al contempo, per la ricca gamma dei brillanti colori che anticipa la successiva evoluzione dell'artista.
11 Scuola toscana della prima metà del XVII secolo. La Maddalena. Olio su tela.
12 Scuola toscana della prima metà del XVII secolo. San Girolamo. Olio su tela.
13 Scuola fiorentina della prima metà del XVII secolo. La Madonna consegna lo scapolare a San Simone, ai lati Sant'Antonio Abate, San Francesco da Padova e un Santo martire. Olio su tela.
14 Scuola toscana della metà del XVII secolo. La Trinità e la celebrazione dell'Ordine dei Trinitari, al centro Gesù Crocifisso. Olio su tela.
15 Alessandro Rosi (attribuito). San Giovanni Battista e San Benedetto(quarto - quinto decennio del XVII secolo). Olio su tela.
Il dipinto inquadrava l'affresco di scuola fiorentina del secolo XV tuttora conservato nella chiesa della Vergine della Ferruzza.
16 Michele Laschi da Fiesole. La Vergine in cielo e i Santi Michele Arcangelo, Niccolò da Tolentino e Nicola da Bari (fine del secolo XVII). Olio su tela.
E' l'unica opera nota di questo pittore minore attivo nella seconda metà del Seicento.
17 Scuola toscana del secolo XVIII. La Santa Croce in gloria d'Angeli (sportello di ciborio). Olio su tavola.
18 Niccolò Furini (prima metà del secolo XVIII). La pietà. Olio su tela.
19 Giovan Domenico Ferretti (attribuito). San Luigi Gonzaga in Gloria d'Angeli. Olio su tela.
Proveniente dalla chiesa fucecchiese di Santa Maria delle Vedute, la tela, per quanto non firmata, è stata attribuita con certezza a Giovanni Domenico Ferretti (1692-1768), uno dei più importanti pittori fiorentini del Settecento. Quest'opera dovrebbe appartenere al periodo più tardo dell'attività del pittore, poiché l'altare su cui si trovava - dedicato a San Luigi Gonzaga - fu eretto nel 1755.
Oltre ai dipinti, si segnalano, tra avori, oreficerie e paramenti, alcuni oggetti di particolare rilievo.
20 Riccio di pastorale in avorio con terminale scolpito raffigurante una testa di leone (secolo XII - inizi del XIII).
Per quanto sia stato tradizionalmente attribuito a San Pietro Igneo, abate del monastero di San Salvatore di Fucecchio nella seconda metà dell'XI secolo, l'oggetto, è riferibile, per motivi stilistici, alla fine del XII secolo o agli inizi del XIII, ad ambiente artistico pisano - lucchese.
21 Bastone ligneo del pastorale. Ritenuto parte integrante del pastorale attribuito a San Pietro Igneo, deve essere attribuito ad epoca più tarda.
22 Mitra in tela dipinta. Tramandata tra le reliquie di San Pietro Igneo, è anch'essa da assegnare ad epoca posteriore.
Tra le oreficerie si segnala un bel calice dorato a fuoco, proveniente dalla chiesa di San Gregorio alla Torre (n. 23) e uno splendido reliquiario in cristallo di rocca sormontato da un bustino della Madonna addolorata in argento a sbalzo (n. 24), entrambi della prima metà del XV secolo.
Seguono alcune croci astili dei secoli XV-XVIII; un'elegantissima brocca della metà del XVI secolo, con bacile di epoca più tarda (26-27); un busto-reliquiario della Madonna, del Cinquecento, di raffinata fattura (28); un pregevole leggìo in legno databile tra gli ultimi del Seicento e i primi del Settecento, oltre a diversi altri calici, reliquiari, ostensori e oggetti lignei dei secoli XVII-XIX.
Da segnalare infine la sezione dedicata ai paramenti, con pianete, piviali, veli, prevalentemente di arte toscana dei secoli XVII-XIX.