La nuova fondazione della Misericordia nel nostro paese seguì l’entrata in funzione dell’Ospedale S. Pietro Igneo e avvenne per iniziativa delle stesse degnissime persone che avevano promosso l’erezione dell’ospedale, principalmente per lo zelo del Canonico dott. Gaetano Maria Rosati. Fu lui a lanciare l’idea, nel 1839, di costituire una commissione per dare a Fucecchio un ospedale capace e bene attrezzato. Fu lui l’animatore instancabile della grandiosa opera realizzata nel giro di una quindicina di anni; sarà ancora lui a farsi iniziatore della nascita della Misericordia.
Nel 1855 l’ospedale era praticamente. ultimato con tutti i relativi servizi, grazie alla volontà del promotore, ai suoi valenti collaboratori, ai generosi contributi dei sottoscrittori e ai cospicui lasciti del canonico Luigi Papenini e della signora Clorinda Soldaini.
Tuttavia ai benemeriti realizzatori di quella pia istituzione ritenuta da allora vanto del nostro paese, l’opera dell’ospedale non ancora bastante ad assicurare ai colpiti dalle infermità e dalle sventure tutte le necessarie e pronte forme di aiuto e di assistenza occorrenti, e perciò ritennero indispensabile affiancare all’opera interna ospedaliera la complementare opera esterna della Misericordia, opera di primo soccorso e di trasporto dei malati e degli infermi all’ospedale, di conforto e di sollievo ai bisognosi, di pietà cristiana nei riguardi dei defunti.
Fu così che il canonico Rosati, nella sua qualità di rettore dell’ospedale S. Pietro Igneo, indisse, per il giorno 11 febbraio 1857 in una sala delle stesso ospedale, un’adunanza preparatoria della fondazione della Misericordia, alla quale parteciparono tutti i notabili civili ed ecclesiastici del paese.
Il rapporto su tale adunanza, redatto dal dott. Odoardo Turchetti e presentato alla prima assemblea degli aderenti alla confraternita merita che sia qui riportato nella sua parte più significativa a testimonianza dello slancio generoso ed entusiastico degli organizzatori del pio sodalizio.
“Già da molto tempo sentissi in questa terra il desiderio vivissimo di una pia confraternita che avesse a cura il trasporto degli infermi agli ospedali, il sollievo dei miseri travagliati e la decenza delle funerarie associazioni. Più vivo ancora il desiderio facevasi, e da tutti se ne lamentava la mancanza, nella luttuosa. contingenza del Colera Morbus. E quando volle la Provvidenza che si aprisse questo asilo degli egri infelicissimi, questo asilo, dico, che. formerà mai sempre titolo di gloria. imperitura per Giovanni Bardzky, can.co Gaetano Rosati e dott. Niccodemo Trivellini, che dal nulla lo fecero sorgere alla grandezza. attuale, ed i cui nomi è doveroso che in apposita lapida sieno incisi, ben fu manifesto all’universale che senza la confraternita della Misericordia l’opera non era compiuta. Frattanto egregi cittadini, insigni magistrati, venerandi sacerdoti eransi adoperati a colmare questa lacuna nelle patrie istituzioni, e vuole giustizia che ai congregati sia conto che gli onoratissimi signori arciprete Silvestro Montanelli, canonico Gaetano Maria Rosati, rettore di queste spedale, Silvestro Checchi, gonfaloniere del Comune, eransi fatti promotori generosi di questa opera benefica; e che per loro mezzo di già all’imperiale e real governo eransi inoltrate le costituzioni che regger dovevano la implorata confraternita della Misericordia in questa nostra terra. Parve però a non pochi che a rendere più sollecita la sovrana approvazione alle progettate costituzioni, non fosse disdicevole di formare una dote per la futura nostra confraternita, la quale valesse per un lato a far fronte alle spese d’installazione, e per l’altro stesse a testimoniare al superiore governo lo spirito e il gradimento Publio. E posciaché il degno rettore di questo asilo aveva potuto conoscere nel convegno del giorno 8 febbraio, ricorrente la festa di. S. Pietro Igneo, quanto amore nutrivano i. petti dei gentili abitanti di questo colle aprico , per lo sventurato e miserrimo infermo, pensò - e fu senza dubbio sarebbesi ottenuto il sospirato intento, convocando quelli stessi cittadini che furono da lui invitati alla festa del santo patrono di questo ospizio, ad un’adunanza preparatoria per la fondazione dell’anzidetta. confraternita. E tanto savio i1 pensamento, propizia la circostanza e ben calcolata la opportunità che l’aspettativa fu vinta dal successo, e la piccola scintilla ben presto ardente fiamma d’amore e fuoco di carità. A questa prima adunanza molti notabili del paese intervennero, molti vollero essere come presenti, e molti ancora con le proprie firme fecero conoscere nessuno essere secondo nel desiderio del pubblico bene e nei sublimi affetti. Nessuno di quanti convennero all’adunanza si rifiutò a donare l’obolo suo e nessuno di quanti furono dalla commissione ricercati fu tardo a concorrere all’opera santissima. Ed è questa una bella pagina per il nostro paese troppo spesso calunniate, e mi ascrive a fortuna di poterla consegnare a. queste carte che forse non morranno. E qui emmi dolce di tramandare alla posterità i nomi, dei promotori della fucecchiese confraternita delle. Misericordia, trascrivendoli nell’ordine col quale figurano nella nota delle sottoscrizioni.”
Rinasceva in tal modo, l’11 febbraio 1857, la confraternita di Misericordia di Fucecchio, in spirito di. concordia e fraternità: tutte e componenti della notabilità fucecchiese tra fervorosi propositi e confortevoli speranze, in ideale continuità storica con la precedente confraternita eretta nel lontano 1606 e soppressa nel 1790.
ELENCO DEI PROMOTORI DELLA RINASCITA DELLA MISERICORDIA