capitolo18 - STORIA di FUCECCHIO FATTI, PERSONAGGI ED EVENTI - di Mario Catastini a cura di Giacomo Pierozzi

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CAPITOLI
XVIII

FUCECCHIO COMUNE DELL’IMPERO FRANCESE
DAL 1807 AL 1809


Il 29 ottobre 1807 finì il Regno d’Etruria.
Alla regina Maria Luisa Borbone di Parma venne assegnato un Regno nel Portogallo.
Il posto della ex regina Maria Luisa venne preso, in veste di Reggente, da Elisa Baciocchi, sorella di Napoleone e moglie di Felice Baciocchi.
La Toscana venne annessa all’Impero Francese anziché al Regno Italico.
Il nostro granducato venne diviso in tre dipartimenti:
- il dipartimento dell’Arno
- il dipartimento del Mediterraneo
- il dipartimento dell’Ombrone
Fucecchio faceva parte del dipartimento del Mediterraneo e dipendeva dalla sottoprefettura di Pisa la quale, a sua volta, dipendeva dalla prefettura di Livorno.
Il Vicario Regio venne sostituito con il Maire.
Venne immediatamente introdotto nei tre dipartimenti il Codice Napoleonico.
Il Codice Napoleonico venne letto dal banditore del nostro comune nel mese di maggio 1808 davanti al Palazzo Pretorio.

1807 - Cerimoniale per le visite pastorali del vescovo

Le visite pastorali dei vescovi suscitavano sempre entusiasmo nella popolazione, ma mettevano in subbuglio i parroci e i cappellani degli Oratori comunali e privati.
La visita pastorale era una visita di controllo a carico del clero che gestiva appunto parrocchie e Oratori. E siccome i rilievi dei vescovi era inevitabili, i poveri preti vivevano in stato di ansietà i giorni in cui il vescovo rimaneva in “visita”.
I fedeli invece erano estasiati dal cerimoniale con cui il vescovo veniva accolto.
Il cerimoniale prevedeva questa scaletta:
- il ricevimento in pompa magna;
- la vestizione e l’ingresso trionfale nella chiesa;
- la ricognizione degli altari;
- l’udienza alle persone che ne facevano richiesta.

“Nel maggio 1807 ci fu la visita pastorale del nuovo vescovo.
Monsignor Pietro Fazzi arrivò a Fucecchio verso le ore sedici accompagnato dai suoi canonici di S. Miniato.
Nella casa canonicale si vestì pontificalmente mentre il popolo accorreva numeroso per le strade e sulla Piazza Maggiore (Vittorio Veneto).
Il vescovo, dopo essersi vestito, usci processionalmente sotto il baldacchino, in mezzo al clero e al suono della banda militare per recarsi in Collegiata dove venne ricevuto sulla porta dall’arciprete.
Fatto quindi il solenne ingresso con l’assoluzione dei defunti a forma delle pontificie disposizioni, venne intonato un bellissimo inno ambrosiano dopodiché furono ammessi al bacio della mano l’arciprete, i canonici e tutto il clero fucecchiese.
Finita questa cerimonia, passò nella Cappella del SS. Sacramento, quindi al Battistero trovando tutto in ordine.
Subito dopo visitò l’Altar Maggiore e gli altri altari “di fresco eretti” trovando non solo tutto ben custodito ma anche “in regola”.
Visitò la sagrestia e gli arredi sacri, e poiché l’ora era tarda andò nel suo appartamento dove “diede udienza” a varie persone.
Mentre faceva ciò, la banda militare ebbe la “garbatezza” di suonare “all’uscio della canonica” varie sinfonie che poi al prelato, in segno di gradimento, costarono una rispettabile mancia.

1808 - Giuramento di fedeltà a Napoleone

Dal 1801 al 1814 Fucecchio fu governato dai francesi di Napoleone Bonaparte.
Nel 1808 Napoleone prescrisse a tutti i parroci e ai religiosi in genere il giuramento di fedeltà che doveva essere scritto su carta bollata.
Il 9 marzo 1809 dovette adempiere a quest’obbligo anche don Valentino Montanelli nominato dal vescovo di S. Miniato, proprio quel giorno, arciprete della Collegiata.
L’arciprete Montanelli comprò una carta bollata e vi ricopiò la formula di giuramento di fedeltà a Napoleone.
“Giuro e prometto a Dio sopra i Santi Vangeli di essere aderente e fedele alle leggi di Sua Maestà l’Imperatore Napoleone nostro sovrano. Prometto inoltre di non avere nessuna intelligenza di non assistere ad alcun consiglio o adunanza, di non mantenere alcuna corrispondenza tanto al di dentro come al di fuori dell’Impero che possa essere contraria alla pubblica tranquillità.
Se nella mia preghiera o altrove so che si macchina alcuna cosa in pregiudizio dello Stato io ne renderò informato il Governo.
L’arciprete Valentino Montanelli “

Probabilmente fu proprio l’arciprete Montanelli che segnalò al sottoprefetto di Pisa che i festaioli della Madonna del SS Sacramento amministravano molto liberamente i soldi ricavati dalla vendita dell’olio, del vino e del grano dei benefattori. Quei denari dovevano essere distribuiti ai poveri; e invece finivano nelle tasche dei festaioli medesimi.
Il sottoprefetto, allora, ordinò che i soldi fossero introdotti in una cassetta chiusa e che la chiave di questa cassetta fosse custodita dal presidente del Comitato organizzatore della festa.

1808 - Monache in S. Salvatore

Anche i Francesi di Napoleone non ci andarono piano con le soppressioni.
Nel Monastero di S. Salvatore, nel 1808, l’anno della sua soppressione, c’erano 35 suore, di cui 15 fucecchiesi (42%).
L’età media delle suore era di 45 anni.
Vi erano 21 suore corali e 14 servigiali (addette ai servizi).
L’età media delle suore corali era di 42 anni: fra le corali c’erano ben 7 fucecchiesi.
L’età media delle 14 suore servigiali era di 48 anni e fra di esse ve ne erano 8 fucecchiesi.
La provenienza delle suore forestiere era contenuta nei confini della Toscana come si può desumere dall’elenco in calce sottoscritto dalla badessa suor Maria Aleotti e dal Commissario francese.

1808 - Provvedimenti francesi

Nel 1808 a Fucecchio, territorio dell’Impero francese, c’era un distaccamento permanente di truppe francesi comandate da un tenente chiamato comunemente monsieur le Comandante.
Questo tenente si lamentava continuamente con il Maire (ex Vicario) a causa del comportamento poco corretto dei fucecchiesi.
I nostri concittadini, incuranti di chi passava per la strada, gettavano dalle finestre “acque fetenti e putride se non addirittura immondizie” a tutte le ore del giorno.
Il Maire, pressato da monsieur le Comandante, prese dei provvedimenti abbastanza severi:
- sarà comminata una multa di 7 lire a chi verrà colto sul fatto;
- i recidivi dovranno rimuovere gli ingombri e devono essere arrestati se ricorreranno certe circostanze.
I fucecchiesi dovettero abbassare la cresta e dovettero anche “mordere il freno” quando le vie e le piazze assunsero denominazioni francesi.
Dovettero pure ingerire un altro boccone amaro: la Festa in onore di Napoleone in concomitanza con quella dell’Assunta che cadevano entrambe il 15 agosto.

1808 - Codice napoleonico

Il 27 ottobre 1807 Napoleone aveva annesso il Granducato di Toscana alla Francia.
Nel 1808 Napoleone diede alla Toscana un assetto amministrativo definitivo contenuto nel Codice Napoleonico.
Il 20 marzo 1808 il cancelliere comunale (segretario) di Fucecchio consegnò al banditore un manifesto contenente le nuove disposizioni del Codice Napoleonico che sarebbero entrate in vigore nel mese di maggio.
Il banditore uscì dal Palazzo comunale che si trovava nell’attuale fabbricato del Liceo Scientifico, in piazza Vittorio Veneto, si portò davanti al Palazzo Pretorio e, “alla maggiore frequenza del popolo”, radunato a suon di tromba, ad alta voce lesse il bando e poi lo affisse ad una colonna (pilastro) del Pretorio per i pochi che sapevano leggere e per i molti che volevano sapere.
Secondo il nuovo ORDINAMENTO, la Toscana era stata divisa in 3 DIPARTIMENTI:
- quello dell’Arno;
- quello del Mediterraneo;
- quello dell’Ombrone.
Fucecchio era stato inserito nel Dipartimento del Mediterraneo, alle dipendenze della Sottoprefettura di Pisa la quale dipendeva dalla Prefettura di Livorno.
Il capo dell’Amministrazione Comunale non si chiamava più Gonfaloniere, bensì Maire (sindaco), ed era coadiuvato dal comandante del distaccamento militare francese di stanza a Fucecchio.
E proprio il comandante del distaccamento, un tenente, si lamentò con il Maire locale del contegno poco corretto dei Fucecchiesi che gettavano dalle finestre “acque fetenti e putride” e molte volte anche “le immondizie” senza badare a chi passava.
Il Maire prescrisse pene severe per i trasgressori.

1809 - Provvedimenti contro il clero (1809-1810)

Il Governo francese, anzi la dominazione napoleonica, introdusse cambiamenti molto pesanti a carico del clero locale.

Nel 1807 erano state abolite le FRANCHIGIE sul tabacco e sulla posta di cui godevano i frati ed il clero in generale.
Nel 1808 venne dichiarata la soppressione delle monache di S. Salvatore. La chiesa passò in proprietà, due anni dopo, al Capitolo della Collegiata.
A partire dal 1809 il clero dovette giurare fedeltà all’Impero Francese.
Venne introdotto l’uso dei MODULI nel settore dell’Amministrazione Pubblica per snellire il disbrigo di tutte le pratiche.
Fu introdotta la TASSA di 4.000 franchi per ogni vestizione e professione di voti ( Chi voleva ordinarsi sacerdote o indossare l’abito di frate o di suora doveva sborsare , appunto, 4.000 franchi).
Venne soppresso il Ritiro francescano di piazza La Vergine. Ad ogni frate sarebbe stata corrisposta una pensione annua.
Il Maire si impossessò dei beni mobili ed immobili di tutte le Corporazioni religiose.
Tutti i Luoghi Pii dovettero stilare l’INVENTARIO delle argenterie, dei quadri, degli arredi, delle derrate, dei vini, e delle bestie di loro proprietà.
Nel 1810 venne soppresso anche il Terz’Ordine Francescano che poté riprendere la propria attività soltanto nel 1817.
E sempre nel 1810 il Maire di Fucecchio lesse in forma solenne, in lingua francese, il decreto con cui il Capitolo della Collegiata veniva ufficialmente investito della proprietà della chiesa di S. Salvatore e delle 4 stanze retrostanti da adibirsi a sagrestia.


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