Il museo, sistemato nel Palazzo della ex Fattoria Corsini, consente di seguire la storia dell’area compresa fra le Cerbaie, la bassa Valdinievole e il Valdarno dalla fine del Terziario all’età moderna, sia nei suoi aspetti naturalistici sia nel popolamento antico, fino alle produzioni artistiche dal Medioevo all’età contemporanea. Vi confluisce una vasta ed articolata documentazione raccolta in diverse occasioni ed incrementata con donazioni di privati.
- La sezione archeologica
Ospitata nelle sale del piano terra di Palazzo Corsini, illustra aspetti del popolamento e della storia di insediamenti del territorio di Fucecchio e delle aree contigue attraverso materiali databili tra il paleolitico inferiore ed il XVIII secolo, raccolti nel corso di ricerche archeologiche di superficie e scavi.
L’esposizione inizia con reperti che documentano l’evoluzione dell’ambiente naturale, dal mare pliocenico alle fasi continentali pleistoceniche, seguiti da manufatti prodotti dai cacciatori nomadi paleolitici, per passare a testimonianze degli insediamenti dell’età del Bronzo e del Ferro.
Tra le documentazioni medioevali particolare interesse rivestono i resti di un’abitazione rinvenuta nel 1984 sul Poggio Salamartano, nel centro storico di Fucecchio che hanno consentito di ricostruire un esempio di casa povera del XII secolo.
- La pinacoteca
Il piano nobile ospita la collezione di dipinti ed oggetti d’arte sacra, provenienti in particolare dall’Abbazia di S. Salvatore e dalla Collegiata di Fucecchio, datati tra il XIII ed il XVIII secolo.
Tra i dipinti più antichi spicca la Madonna in gloria e santi, opera di Giovanni di ser Giovanni detto lo Scheggia, fratello del celebre Masaccio, mentre nel salone principale trovano degna sistemazione le opere di Giovanni Larciani o da Larciano, noto un tempo come Maestro dei paesaggi Kress: la natività e Santo, sormontata da una lunetta rappresentante la Trinità tra gli Evangelisti.
Ammirata la splendida raccolta di oreficeria e paramenti sacri, nell’ultima grande sala sono riunite le opere donate al proprio paese natale dal pittore Arturo Checchi, attivo dal primo decennio del Novecento fino agli anni Sessanta.
Si è formata tra la fine dell’Ottocento e i primi del Novecento per iniziativa del medico Adolfo Lensi, con esemplari da lui stesso raccolti ai quali se ne sono aggiunti altri donati, una raccolta ornitologica sistemata all’ultimo piano. Tale raccolta, già conservata nella Villa Lensi presso Ponte a Cappiano, fu acquistata dal Comune di Fucecchio nel 1978 e oggi, dopo accurato restauro conservativo coordinato dal Centri di Ricerca e Documentazione del Padule di Fucecchio, è esposta all’ultimo piano di Palazzo Corsini.
PRIORI DELLA PARROCCHIA DI S. MARIA DELLE VEDUTE (dal 1389 al 2012)
Questi in ordine di successione sono stati i suoi parroci:
1° parroco: canonico Gaetano Maria Rosati dal 1839 al 1871
Era nato a Fucecchio il 4 febbraio 1793. Prese possesso della parrocchia il 13 gennaio 1840. Primo insegnante della scuola secondaria fondata dal nostro Comune, ricercatore storico, fondatore dell’ospedale, della Misericordia e del Ricovero di mendicità, cancelliere del Capitolo della Collegiata, si prodigò fino all’impossibile per la sua parrocchia.
Morì il 3 maggio 1871.
Cinquant’anni dopo, il 6 novembre 1921, i suoi resti mortali furono traslati in una nicchia aperta nel lato sinistro della crociata della chiesa parrocchiale. La lapide è stata rimossa.
2° parroco: canonico Giovanni Lapi dal 1877 al 1887
Era nato a Fucecchio il 10 aprile 1837. Sebbene di famiglia agiata, morì povero perché consumò tutte le sue ricchezze nelle opere di carità verso i poveri e nell’abbellimento della chiesa.
Scomparve il 20 luglio 1887 all’età di 50 anni.
3° parroco: canonico Eugenio Mannini dal 1892 al 1897
Era nato a Fucecchio il 24 agosto 1866. Giovane di grande ingegno e di nutrita cultura, dotato di eloquente parola, animato da apostolico zelo, non godeva, poveretto, di buona salute.
Morì a 30 anni, l’11 aprile 1897.
4° parroco: don Palmiro Ghimenti dal 1902 al 1956
Era nato a Fucecchio il 28 ottobre 1872.
Ebbe una particolare cura per il consolidamento e l’abbellimento della chiesa.
Morì il 16 maggio 1956.
5° parroco: don Pietro Pasquinucci dal 1956 al 1966
Era nato a Lari il 9 ottobre 1913. Ex carabiniere,ex combattente in Russia, ex deportato in alcuni campi di concentramento nell’Europa settentrionale durante l’ultimo conflitto mondiale, venne ordinato sacerdote il 29 giugno 1954 all’età di 41 anni. Ritiratosi il 16 novembre 1966, continuò a prestare servizio nella sua parrocchia in veste di cappellano fino al 1990;
E’ morto il 17 marzo 1990.
6° parroco: don Carlo Favilli dal 1966 al 2006
Era nato a Camugliano di Ponsacco il 13 giugno 1924.
Prese possesso della parrocchia il 6 novembre 1966.
Ha dotato la parrocchia di un proprio mezzo di locomozione e di un Oratorio per tutte le fasce di età.
Ha dotato la chiesa di organo elettrico, ne ha rifatto il tetto ed ha restaurato il soffitto ligneo e la tela dipinta al centro di esso. Raffinato musicologo ha organizzato un numero incredibile di concerti corali e strumentali . Ha affidato sempre a dei giovani la cura e la direzione della corale parrocchiale.
Impeccabile la scuola di catechismo organizzata in collaborazione con il Consiglio Parrocchiale.
E’ morto il 7 dicembre 2001
7° parroco: don Mario Santucci dal 2006 al 2011
Era nato a Tripalle di Fauglia nel 1939
Prese possesso della parrocchia il 17 dicembre 2006.
A Fucecchio fin dal 1963, era diventato il “cappellano” per antonomasia. Ed in veste di cappellano aveva preso cura dei giovani della parrocchia Collegiata riscuotendone sempre un consenso entusiastico. Alcuni giovani sono diventati sacerdoti; altri dirigenti locali e diocesani di importanti istituzioni cattoliche.
Si era distinto come insegnate di religione presso l’Istituto Arturo Checchi di Fucecchio.
Come parroco delle Vedute lascerà un segno tangibile per avere caldeggiato ed ottenuto la costruzione dell’Oratorio parrocchiale sul retro della chiesa e precisamente in Piazza Salvo d’acquisto.
8° parroco: don Giorgio Rudzki dal 2011 – ad oggi (2012)
E’ nato a Chelm in Polonia il 2 gennaio 1964.
PIEVANI E ARCIPRETI DELLA COLLEGIATA DI S. GIOVANNI BATTISTA (dal 1305 al 2012)
Questo l’elenco nominativo preceduto dall’anno in cui il sacerdote prese possesso della pieve:
01- 1305 don Rinuccio
02- 1331 don Guglielmo Bonavolta
03- 1335 don Tommaso Cecchi
04- 1373 don Pietro d’Ugnano
05- 1400 don Dino Baldovinetti
06- 1426 padre Niccolò
07- 1434 don Bernardo Casa Nuova
08- 1442 padre Antonio di Nanni vallombrosano
09- 1455 don Iacopo Scanditi da Barberino
10- 1484 don Lodovigo Antoni
11- 1515 don Gherardo di Calenzano
12- 1518 don Francesco di Niccolò
13- 1519 don Ludovico del Torre
14- 1538 don Iacopo
15- 1552 don Silvestro Goleffi di Pescia
16- 1559 don Giovanni Paperini di Empoli
17- 1563 don Iacopo di Gherardo di Fucecchio
18- 1596 don Guglielmo di Saco di Fucecchio
19- 1607 don Simone Fanciullacci di Fucecchio
20- 1650 don Cristoforo Cini di Fucecchio
21- 1676 don Francesco Aringhieri di Fucecchio
22- 1682 don Francesco Montanelli di Fucecchio
23- 1684 don Stefano Lampaggi
24- 1692 don Antonio Tondoli di Fucecchio
25- 1725 don Giuseppe Tondoli di Fucecchio
26- 1749 don Giov. Domenico Benvenuti di Fucecchio
26- 1749 don Giov. Domenico Benvenuti * di Fucecchio ultimo pievano e primo arciprete a partire dal 1771
27- 1779 don Gabriello Baccini della Rotta
28- 1804 don Antonio Farmi di Marti
29- 1810 don Valentino Montanelli di Fucecchio
30- 1817 don Francesco Benvenuti di Fucecchio
31- 1844 don Francesco Pasquali
32- 1855 don Silvestro Montanelli
33- 1900 don Oreste Masini
34- 1925 don Giulio Frediani
35- 1946 don Pietro Stacchini
36- 1950 don Salvatore Volpi
37- 1970 don Idilio Lazzeri
38- 2005 don Andrea Cristiani
VIE E PIAZZE MODIFICATE DAL 1800 AL 1900
Piazza Cavour venne ampliata del 1861 per potervi allestire il mercato del pesce.
Via Borgo Valori fino al 1811 era stata una strada tortuosa e stretta. Ci passava a stento un carro. Fra la fine del 1811 e il 1812, durante la dominazione napoleonica, la via venne allargata e modificata. L’allargamento e la rettificazione vennero realizzati mediante la demolizione di alcuni fabbricati appartenenti alla Fattoria Corsini.
Nella nuova via potevano passare finalmente due carri.
Il Chiassetto di S. Andrea (di via Castruccio) venne chiuso nel 1824.
VIE E PIAZZE NATE FRA IL 1800 E IL 1900
Via Buonaparte, nata dalla necessità di raccordare la via delle Calle che porta a Lucca con la Via del cimitero che porta a Pistoia, venne inaugurata nel 1852.
Via Cairoli nacque per congiungere via Roma (via del ponte) con via Landini Marchiani ( e poi via dello Stadio) evitando l’attraversamento di Piazza Montanelli. Essa venne aperta nel 1849.
Via Nuova della Ferruzza, nata in alternativa all’antica Via della Ferruzza (XIII sec.) troppo stretta, venne realizzata nel 1855.
Via della Fattoria Corsini, che da piazza La Vergine sale alla Rocca, fu aperta tra il 1854 e il 1855.
Le Scarelle, che dal Vicolo delle Carbonaie raggiungono il Poggio Salamartano, vennero realizzate nel 1848. I 122 scalini, suddivisi in tre rampe, occuparono la pavimentazione dell’antica Via Porta Celli.
Piazza dell’Ospedale S. Pietro Igneo venne inaugurata nel 1892 in concomitanza con l’inaugurazione del Tiro a segno e con lo scoprimento del Monumento a Giuseppe Montanelli.
COME SI CHIAMAVANO LE VIE E LE PIAZZE NEI SECOLI PASSATI
- Via A. Checchi si chiamava Via Torcicoda e poi Via Farini
- Via Curtatone si chiamava Via dei Cani
- Via Dante si chiamava Via ad Sanctam Crucem e poi Borgo Santa Maria
- Via Donateschi si chiamava Contrada Domini Bernardi
- Guglielmo S. Giorgio si chiamava Via della Volta, Via S. Carlo, Clorinda Soldaini
- Via Lamarmora si chiamava Via del Borghetto
- Via Machiavelli si chiamava Via Gentile
- Via Manzoni si chiamava Via Gattavaia
- Via Giovanni Nelli si chiamava Via Porta Raimonda
- Vicolo del Roccone si chiamava Vicolo di Porta Raimonda
- Via Nazario Sauro si chiamava Via dei Tintori
- Via Mario Sbrilli si chiamava Via della Valle
- Via delle Scarelle si chiamava Via Porta Celli , Via della Porticciola, Viottola della Porticciola
- Via Alfredo Soldaini si chiamava Via Sambuca
- Via Trieste si chiamava Via di Moccio
- Piazza Cavour si chiamava Piazza Sambuca
- Piazza Garibaldi si chiamava Piazzetta di S. Giovanni
- Piazza Montanelli si chiamava Piazza d’Arme, Piazza delle Vedute, Piazza Garibaldi
- Piazza Niccolini si chiamava Piazzetta, Piazzetta del Fiore
- Piazza V. Veneto si chiamava Piazza Maggiore, Piazza Napoleone